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Maggiori informazioni sul decreto legge Provvedimento del Garante per la Privacy dell’8 maggio 2014, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 126 del 3 giugno sono consultabili all'indirizzo:
www.garanteprivacy.it


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Working Smart: 3 modi per trasformare la casa a misura di lavoro

Il concetto di Smartworking ha iniziato a prendere piede già da diversi anni, in una società che punta al dinamismo in quasi tutti i settori. A maggior ragione, con i cambiamenti repentini degli ultimi mesi, l’attenzione verso metodi di lavoro in remoto è sempre più elevata.


Se fino a inizio 2020 si ragionava sulla trasformazione del layout d’ufficio, adesso serve pensare, dove possibile, ad un cambiamento negli spazi di casa, abitati molto più frequentemente di quanto ci saremmo aspettati.


Come riconfigurare, allora, i nostri ambienti domestici per venire incontro alla vita professionale, oltre a quella privata?

Possiamo immaginare 3 modi per rendere la casa più adatta al lavoro smart.

 

Spazi di casa, spazi di lavoro

1. Individuare uno spazio personale, isolato e personalizzabile

Il primo passo può sembrare banale, eppure isolare una zona della casa rispetto alle altre è di per sè un ripensamento del fine che una determinata stanza ha, togliendone l’utilizzo ad altre persone presenti e andando a incidere sulla spazialità dell’intera abitazione.

Dovrà essere un ambiente abbastanza tranquillo, in modo da agevolare eventuali chiamate con l’esterno e permettere la concentrazione per lo svolgimento delle attività; una stanza con accesso alla rete internet, data l’importanza degli strumenti che permettono l’interconnessione tra team di lavoro in remoto.

Allo stesso tempo, servirà avere modo di creare uno spazio personalizzato, una superficie di lavoro con gli elementi essenziali della nostra professione, così da far immergere in un’atmosfera completamente diversa da quello della vita privata. L’occhio vuole la sua parte, anche per una questione psicologica.


 

Illuminazioni personalizzate

Illuminazioni personalizzate

 

2. Curare l’illuminazione

Davanti a uno schermo o a dei fogli di lavoro, la vista viene messa alla prova, se l’illuminazione non è delle migliori. Uno degli aspetti più incisivi, che fanno la differenza tra un ambiente di lavoro ideale e uno poco apprezzato, è la luce interna a una stanza. 

La luminosità dello spazio lavorativo impatta nel rendimento, andando a stancare più o meno lo sguardo: è bene quindi prestare attenzione alle fonti di luce scelte, eventualmente andando a illuminare maggiormente o in maniera studiata la presenza di complementi d’illuminazione. Dove possibile, di giorno è preferibile trovare un’area con tanta luce naturale, tanto per una questione di salute della vista, quanto per sfruttare al meglio le risorse esterne. In alternativa, è bene illuminare sia l’ambiente, sia il piano di lavoro, adoperando per quest’ultimo una lampada orientabile e ad intensità regolabile.


Sedia Frida

3. Attenzione alla postura e alle sedute

Stare fermi per lavorare diverse ore al giorno richiede qualche attenzione in più alla salute del corpo. Anche a casa, è bene curare la postura, cercando il tipo di seduta che ci permette di mantenere un punto d’appoggio corretto. Lavorare da una poltrona o dal divano può essere pittoresco solo se non ci rialziamo con il mal di schiena. La preferenza è molto personale, ma tendenzialmente è bene evitare supporti troppo morbidi, appoggiando laptop e strumenti di lavoro su un ripiano in linea con braccia e gomiti.



Lavorare in maniera smart significa anche ricordarci di avere cura di corpo e mente, con l’aiuto degli elementi di interior design che ci circondano. Quindi non rinunciamo a rinnovare i nostri spazi, per ripartire ancora più dinamici in una nuova normalità.

   

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